Sono cresciuta in una famiglia in cui la passione per il cibo ed il buon vino sono stati da sempre il collante della nostra vita domestica. Alle cene con gli amici o alle feste comandate non mancava mai sulla nostra tavola una bottiglia de “Le Due Terre”. Spesso un Sacrisassi rosso o un Pinot Nero.
Fin da piccola il logo delle loro bottiglie era ben impresso nella mia mente, prima che ne comprendessi il vero significato. La potenza dei simboli.
Tre colori che riempiono un rettangolo, uniti da delle linee irregolari oblique. Azzurro, ocra, marrone. Un cielo e due terre uniti da delle vigne. Un semplice simbolo che esprime un’essenziale ed autentica filosofia di vita.

UNA STORIA NATA DA UN INCONTRO

Questa non è la classica storia che ha inizio nei tempi che furono, quando una tradizione di famiglia centenaria viene portata avanti dalle nuove generazioni e blablabla…. Niente di tutto questo.
Questa è la storia di due persone, Flavio e Silvana, che si conoscono ed arricchiscono la loro unione con una passione comune: il vino. Non partono da terre ereditate, ma partono dalla loro esperienza e dai loro desideri. Fare un vino come vogliono loro in una terra che amano: Prepotto.
Nel 1984 nascono “Le Due Terre”. La prima cantina è un garage, e le prime vendemmie provengono da vigne prese in affitto.
Nel 1986 comprano una collina di tre ettari poco distante dal centro del paese.

UNA COLLINA INCONTAMINATA

le due terre collina

Su quella collina che era un incontaminato prato da sfalcio con una vecchia vigna, iniziano a piantumare le nuove vigne. Principalmente a bacca rossa ed una manciata di bianchi autoctoni.
L’azienda si chiama “Le Due Terre” perchè la terra dei vigneti ha una duplice composizione: terre rosse da un lato, marne dall’altro.
In cima costruiscono la loro casa alla cui base sorge la cantina. Mi piace molto questa scelta. Mi sembra una perfetta metafora architettonica della loro vita.
Negli ultimi anni la figlia Cora, una volta completati i studi in enologia, è diventata un valore aggiunto per la realizzazione del loro progetto.

UNA FILOSOFIA UNICA

Si può sintetizzare in quattro parole: alta qualità e rispetto per l’ambiente. Nella loro visione esiste un unico approccio alla vigna, quello etico.
Non amano le categorizzazioni su ciò che debba definirsi biologico, biodinamico, integrato o naturale. Il loro approccio è unico e non sintetizzabile con queste parole.
Per fare un buon vino bisogna conoscere e rispettare l’ambiente, e si può perseguire questo obiettivo attraverso l’utilizzo delle tecniche vitivinicole del passato.
Nel bagaglio umano e tecnico di un vignaiolo ci sono onestà, conoscenza e senso di responsabilità. Rientra in questo la consapevolezza che la natura va semplicemente accompagnata e rispettata in tutti i suoi complessi equilibri, mai alterata.

UN VINO CHE BADA ALL’ESSENZA

le due terre cantina

La filosofia non interventista procede anche in cantina con fermentazioni spontanee e nessuna aggiunta di lieviti, enzimi e chiarifiche.
La produzione è limitata, quindi la vendemmia è fatta a mano in cassetta.
Producono due uvaggi ( Sacrisassi bianco/ rosso), Pinot Nero e Merlot.
Sappiamo che Flavio e Cora hanno intenzione di aggiungere all’offerta anche lo Schiopettino, di cui stanno già seguendo l’affinamento in cantina

BEVI RESPONSABILMENTE

Quando leggo questa raccomandazione sulle bottiglie del supermercato mi viene spesso da sorridere. Il senso di responsabilità non può essere solo una questione quantitativa. Deve riguardare anche la qualità di ciò che beviamo, ma soprattutto come è stato prodotto e qual è stata l’impronta dell’uomo sulla natura.
Quando bevo un vino de “Le Due Terre” mi sento a posto con la coscienza…sopratutto per gli ultimi due aspetti!
Il mio ristorante è un po’ come casa mia: qui le “Due Terre” non mancano mai!